Sunday, December 11, 2005

Memorie di un fine settimana

Ho appena chiuso la valigia: tra un paio di ore ho il treno che mi riporterà a Pavia per gli ultimi dieci giorni prima delle effettive vacanze natalizie....

... questi giorni a casa mi sono serviti a ritrovare la realtà che oramai da settembre non sperimentavo più; ho rivisto la mia amica, compagna di un'estate eccezionale: ieri sera abbiamo ripercorso un po' il nostro itinerario tipico: birra in un locale - dove ho racimolato il numero di un certo Luca che voleva a tutti i costi offrirmi qualcosa in onore del suo compleanno - e poi crepes alla nutella nel pub che frequentiamo da sempre e dove concludiamo quasi sempre le nostre uscite... e dove ti ho rivisto le solite facce: la gente ha spesso la tendenza a non cambiare mai, a rimanere uguale nelle sue azioni e nei suoi modi... e questo può essere una fortuna, o anche una disgrazia: dipende dalle persone....

... ma ciò che non dimenticherò di questa "quattro giorni prefeste natalizie" è sicuramente quanto accaduto la mia prima sera qui: si esce con la gente di sempre... ovvero, fatta eccezione per due o tre persone che rivedi con piacere, le altre le guardi e ti chiedi come mai le nostre vite si incrocino....
tra le varie persone, alias Mister X... chi è??? bene, avete presente le tipiche cotte da quattordicenne, quando faresti di tutto per solo poter scambiare una parola con l'oggetto del proprio "amore"?... ecco, egli era per me questo, con la differenza che dall'alto della mia timidezza non cercavo assolutamente di avere contatti col suddetto.... - NdR: a tal proposito mi viene in mente che in quel periodo leggevo spesso una poesia di Prevért... e quanto mi piacesse... -
comunque... diciamo che Mister X guardava alla sottoscritta come un diciottenne può guardare ad una quattordicenne: non la vede nemmeno...
GLi anni passano, tutti crescono... e ci perdiamo assolutamente di vista, tranne per il fatto che ogni tanto lo si incrocia quando viene a prendere la sua ragazza, nonché mia vicina di casa... e per la legge secondo cui: se stai con una persona non devi salutare nessun'altra ragazza - ma chi l'ha detta 'sta cosa... - i saluti non sono mai stati il suo forte...
Dunque, l'altra sera arriva, saluta tutti, tranne me... io dall'alto oggi della mia freddezza psichica, della mia assoluta mancanza di qualsiasi moto di sentimento nei suo confronti e soprattutto alla luce dei miei vent'anni, lo saluto per prima con uno scherzoso: "che fai? a me niente saluto?"... e lui: "eh.... ma come? non ti avevo riconosciuta... pensavo che fossi la ragazza di qualcuno".... e lì poi a fare battute sui miei piedi messi sempre in posizione di ballerina, sull'odoroso profumo che avevo indosso e... poi sulla sua pseudo-motoretta giocattolo che aveva nel bagagliaio!
Ma il bello deve ancora arrivare: perché nel locale.... mi fa piedino! COSA???? chi oggi, nel 2000 e passa, fa ancora il piedino sotto il tavolo? ma come minimo scatta la battuta: "hai bisogno di un lucidascarpe!", ma anche questa affermazione risulta obsoleta, per cui l'unica soluzione è un sorriso sarcastico e uno sguardo fulminante... che sembra però sortire effetti contrari! STONCK!

Allora, presa da un momento di nostalgico ricordo, sto lì a pensare a com'ero tanti anni fa... e poi tento, mi sforzo in tutti i modi, spremo tutte le meningi fino anche alla dura madre, eppure non mi sovviene neanche un piccolo particolare che riguardava Mister X degli anni scorsi che io possa rapportare al Mister X dei giorni nostri... e allora mentre io sono ancora lì a dirmi: " e dai... sarà rimasto ancora qualcosa in lui.... prova a ricordare ancora..." ecco che lui dice in forma poco velata che se avessi voglia di uscire e passare del tempo con lui....
Io credo di aver fatto un'espressione del viso tra lo sconcerto, la risata passando per la sorpresa e ho aggiunto: "ma dici sul serio o stai scherzando?".... e lui "no, dico davvero!"...
E a quel punto la mia mente ha frullato il seguente pensiero: sorvolando sul fatto che Mister X è fidanzato - ma non sposato, come egli ammette -, che lo picchierei alla prima battuta evidentemente misera che mi proporrebbe, che tutt'ora non ho trovato il particolare che sto cercando, pur mettendo da parte tutti questi motivi, ne resta uno, uno soltanto, per cui mi sento in DOVERE di dire un NO: per onorare i vecchi tempi e in nome di tutte le quattordicenni dell'epoca che erano nella mia stessa situazione, per il fatto che, mentre io avrei pagato solo per poter stare un po' di tempo con lui, Mister X se ne fregava altamente di me... ecco basta solo questo per dire: mi spiace.... ma sei fuori tempo massimo!

E augurandovi una buona settimana, vi lascio con delle splendide parole di una poesia che ricordo e che è proprio del già citato Prevert...


I RAGAZZI CHE SI AMANO

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invcdia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.

Jacques Prevért

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