Sunday, December 04, 2005
shall we dance?
Salve a tutti!
Spero che tutti voi siate sopravvisuti alle tormente di neve che hanno flagellato l'Italia... io ho avuto la certezza che spesso la neve non sia una "cara amica" quando l'altra mattina, correndo verso l'università a seguire una lezione che di programma era stata sospesa, mi sono ritrovata a combattere con una strada in salita tutta bianca, oppure quanto ieri mattina, alle ore 5.40 del mattino - e ho detto 5.40! - sono uscita di casa diretta alla stazione ferroviaria, scoprendo così che quel dolce gocciolìo che aveva accompagnato il mio risveglio non era dovuto alla pioggia pavese ma piuttosto alla neve che cadeva dagli alberi e dai tetti.... che immagine poetica, vero? beh, io non ho pensato esattamente questo quando in attesa dell'autobus cercavo disperatamente di trovare un modo per inerpicarmi lungo i marciapiedi su cui i graditissimi spazzaneve avevano gettato la fanghiglia della strada...
... la stazione, dicevo... e già perchè giunta a Milano, mi rendo conto che TUTTI i treni sono cronicamente in ritardo - ovviamente! - e che molti sono sospesi a ritmo di uno al minuto e molti altri sono indecisi a partire verso la fredda pianura padana, oppure rimanere lì al coperto, sono la struttura moderna della stazione di Milano...
Il mio treno, ovviamente, è partito... e posso dire che per quei minuti in cui non ho dormito - ribadisco che quando sono uscita di casa erano SOLO le 5.40 - ho assistito ad un panorama incredibile; per rendere un'idea: avete presente la bella Elsinore del film Hamlet, tutta bianca e soprattutto melanconica e inospitale?
E così è iniziato il mio weekend torinese pre-vacanze natalizie.... in pieno stile natalizio, appunto!
E qui arriva il pezzo forte: si va a ballare - faccio rispettosamente notare che ho fatto 24 ore di fila sempre senza dormire: credo che presto troverò un centro studi del sonno e li pregherò in ginocchio di darmi asilo! -; e così ecco una riflessione sull'onta di bachate e salse...
La gente comune- balla perché in gruppo è un buon modo per divertirsi, per interagire... in coppia, è un buon modo per esprimersi attraverso un linguaggio che ha poco a che vedere con le parole...
Ma spesso andare a ballare permette anche di avere una chiara visione del rapporto tra le persone che ci sono in pista e delle dinamiche al limite dell'interpretazione psichica... un esempio: beh, non mancano mai - e dico mai! - i soliti MACHI - si diceva un tempo - oggi FIGHETTI vestiti di tutto punto che si aggirano indefessamente per la pista alla ricerca di un volto carino.... una volta trovato, beh, eccoli lì dar prova delle loro fantasmagoriche qualità artistiche avvicinandosi in maniera felpata alla tipa - o topa, si direbbe a Pavia, LIVIO docet - e cercando di attirare in maniera evidentissima l'attenzione... e allora tu stai lì ore a spostarti un po' sulla destra, e poi sulla sinistra, e poi tenti di ricreare il tuo spazio di sopravvivenza minimo, dicendo a te stessa: Stai calmina, prima o poi capirà che non è proprio il tuo tipo! non dimenticherò mai quella volta che in discoteca a Otranto, ballando insieme ad una mia amica, ci siamo ritrovate circondate da un mucchietto di baldanzosi giovani senza avere la minima possibilità anche solo di muoversi per spostarsi un po' più in là... un delirio!
Ieri sera, il pericolo l'abbiamo scampato per un paio di volte, ma certo è che il metodo "discotecaro" dovrebbe essere rivisto, leggermente rivisto...
Ultimamente poi noti sempre più strani modi di ballare la musica dance, house e che so io: dopo lo stile robot sigaretta in mano, siamo passati a quello DJ in pista: mani sulla fronte, testa bassa e occhi chiusi, piedi piantati per terra allo stesso punto e chi se ne frega del mondo intorno; per poi passare a quello: mi muovo a random, senza un'idea precisa - tanto più che è praticamente impossibile da descrivere - per concludere con quello: movimento delle braccia vecchio stile macarena, gomiti su e via!
Ma spostiamoci nell'altra sala.... dove abbiamo latino-americano... ok, signore e signori, benvenuti a Cuba.... beh, o per lo meno, qualcuno crede di essere a Cuba... basta chiudere gli occhi ed eccoti proiettato nelle splendide balere fumose, dove il ballo non è un semplice ballo, ma un profondo messaggio vitale... che unisce tutti, festosamente.
Qualcun'altro, ahimé, se chiude gli occhi si vede in mezzo alla pista da ballo di una gara nazionale; come una coppia per niente "invisibile" che ha ben deciso di ripetere la stessa identica coreografia per almeno un sette volte: lei mora, panterona, con calze tagliete sul polpaccio, scarpe argento e gonna corta nera, top anch'esso nero e lunghi riccioli neri - guarda un po'!; lui... beh, vestito con un pantalone di linea stretta, maglietta aderente... e il viso non ve lo saprei descrivere, anche perché probabilmente ancora non è giunta alla lezione in cui spiegano di non guardare il pavimento... insomma il Fred Astaire e la Ginger Rogers della serata, direte voi? e invece no... perché poveri mi sono ancora più caduti in basso quando lui fa notare a lei di aver sbagliato un passo.... "diamine, la coreografia?????"
Dopo un po' la musica ha creato una bella atmosfera, grazie al famoso tango che accompagna Richard Gere e J.Lo nel film Shall we dance?... e qui è scattata la mia riflessione: quella coppia, come molte altre che erano lì intorno, avranno mai visto quella scena? credo assolutamente di no, perché se così fosse di certo non sarebbero così ottusamente legati ad un'idea di ballo da sala così rigida e accademica...
Durante le loro performance, al di là del "hai sbagliato!!!!", non c'è stato un sorriso, nè un segno del fatto che si stessero divertendo...
tempo fa anch'io ero caduta nel tunnel del ballare senza più avere il piacere di farlo; andare a lezione e sentire che non arriva più nulla a se stessi, neanche un'emozione o una piccola gioia; era ormai così raro... e quando mi sono ritrovata a dover riaffrontare tutto da capo, in un nuovo ambiente, ho capito che quella era la mia occasione per ricostruire ciò che era andato perduto... ora l'ho ritrovato, a giorni alterni, ma c'è! E' quella sensazione di aver fatto qualcosa per se stessi, per il puro piacere di farlo... e il ballo è anche questo: piacere di ballare....
Ergo, previsione cabalistica circa la presunta coppia: due mesi e si prenderanno per i capelli, lei getterà un tacco in testa a lui, lui le urlerà contro che andrà a ballare con la tipa che lei non può soffrire, lei offesa gli mollerà uno schiaffo, lui le dirà che solo quello sa fare, lei andrà via e mollerà il ballo, preferendo una lezione di aerobica o step o capoeira nella palestra sottocasa, lui tornerà a bere vodka e rum con i suoi amici intorno ad un tavolo, dimenticando quanto all'inizio della sua carriera da ballerino desiderasse bere quel bicchierino in un caldo paese del SUd America dove la gente è briosa e la samba è un fatto mai fuori-moda....
BAci a tutti
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1 comment:
Far una cosa per il piacere di farla?
come il piacere di passare e vedere che eri sopravissuta alle tormente di neve ;-)
ai ritardi dei treni
e anche alla discoteca ;-)
Che dirti?
tutto vero, bisogna sempre ricordarsi che un hobby deve essere un piacere, un divertimento, se diventa un lavoro...
bha il top sarebbe divertirsi sul lavoro, sai quanti mal di pancia in meno?
Ma almeno farlo nel tempo libero e che diamine!
ciao
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