Salve a tutti.
Come già accaduto, vi scrivo dalla sede operativa della Croce Rossa di Pavia.... insomma la mia terza casa ormai dopo quella natìa del Salento e quella acquisita della mia città universitaria.
Così questa mattina sveglia presto (alle 04:55 stavo bevendo il mio primo caffè) per affrontare l'aria fresca e frizzante (per non leggere gelida) di questo quasi-ultimo giorno di novembre!
In questo momento sono in completa solitudine nell'angusto centralino della sede... tutte le ambulanze sono fuori a portare aiuto a chi ha bisogno, o forse a chi per sua fortuna è in grado di chiedere aiuto. Inevitabilmente mi chiedo quanto persone in definitiva, per paura di essere giudicate o non comprese o per mancanza di accesso anche ad un semplice telefono, non può comunicare il suo disagio e la sua immediata richiesta di aiuto!
E' una grigia mattina di novembre a Pavia... come ogni giorno il sole qui stenta a farsi vedere.... tanto che qualcuno inizia a chiedersi se sia stato bandito da questo cielo.
Avrei bisogno di un caffè, ma non posso lasciare la mia postazione....
Ma se non fossi qui, dove sarei? Probabilmente in libreria a comprare il libro necessario al mio nuovo esame; e poi sarei in giro per le strade del centro a guardare le vetrine abbigliate per le feste oramai vicine... vicine, eppure io le sento ancora così lontane... forse perché non vivo più da vicino la febbrile preparazione dell'albero di Natale e del presepe, della preparazione dell'esterno della casa... e soprattutto dei dolci, con tutta quella farina che svolazza per la cucina....
Ma d'altro canto il mio mobiletto casalingo è già pieno dei pacchettini per le persone a me più vicine.... e già, perché la scelta dei doni è un compito difficile, forse poco adatto alla frenesia dei giorni immediatamente precedenti al Natale, quando commesse/i e clienti vari sono in preda al panico....
Panico... già il panico, che mi è preso ieri quando una paziente ricoverata nell'istituto neurologico dove sto per concludere il mio tirocinio (finalmente, 90 ore circa all'alba!) ha ben deciso di mettere in scena la sua totale SREGOLATEZZA comportamentale, minacciando la mia collega di buttarla dal primo piano e poi di strozzare me... come si risponde a tutto ciò? beh, nel modo migliore possibile, con un sorriso e con tranquillità... e con l'intima speranza che non metta mai in pratica il suo delirio....
Ora vi lascio... la radio continua a trillare.... e il telefono incalza...
baci a tutti
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2 comments:
E se qualcuno con parenti ricoverati dove fai il tuo tirocinio dovesse leggere?
Non credi che dovresti essere un po' più discreta?
Beh... come al solito mi sorprendo come le persone facciano un abuso incondizionato dell'ANONIMATO... una vera e propria mancanza di responsabilità... e comunque: caro Anonimo, se tu leggessi bene, ti accorgeresti che non c'è assolutamente nessun riferimento a nomi, cose, luoghi ben precisi... e se ti ricordassi degli articoli scientifici, noterai che tutte le ricerche si basano su dei casi, ovvero persone!... eppure addirittura i comitati scientifici consentono di individuarli per mezzo della sigla del loro nome e cognome...
Ciauz!
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