Monday, January 23, 2006

Psicanalizzando....

Chi in questi giorni mi è vicino, conosce bene la mia insofferenza nei confronti della tematica dell'esame che questo mercoledì mi attende: STORIA DELLA PSICANALISI.

Ad, oggi, dopo un corso di lezioni e la lettura di ben due volte del testo d'esame sono ancora estremamente confusa ed evidentemente convinta che la mia scelta di darmi alla neuropsicologia piuttosto che alla dinamica sia in un'ottica di conservazione della mia già fragile salute mentale.

Così ho deciso di porgere alla vostra attenzione un po' di materiale informativo al riguardo!
Diciamo che poeticamente parlando le espressioni di MR. SIgmud Freud: "come può un grande amore diventare un grande odio!" e "bisogna amare per non ammalarsi" risultano essere piacevolissime nonché da appuntare su un blocco per elargirle nelle giuste condizioni - preso appunti??? - ; ovviamente non si può dire altrimenti per quanto riguarda il piccolo Hans, povero ragazzo estremamente analizzato dallo psicanalista famigerato poiché rimasto sconvolto dalla vista di un cavallo che cadeva per la strada polverosa mentre trainava una carrozza; chi non rimarrebbe sconvolto da una visione simile? figuriamoci un bambino... bene, in realtà egli in quella immagine ha visto la possibilità di morte del padre e il suo avvicinamento alla madre a costruire una relazione diadica univoca e chiusa! tzè!

Ma in realtà di spunti ce ne sono altri; i due che seguono sono gli unici che mi hanno particolarmente trovata conseziente:
- Erikson dice: "soltanto quando è stato raggiunto un sufficiente senso di identità è possibile sperimentare l'intimità con se stessi e con l'altro sesso"; beh, evidentemente sarebbe un criterio auspicabile nella vita di ciascuno, ma guardando al mondo adolescenziale del nostro tempo, ho qualche dubbio in proposito;
- in chiave più filosofica, il discorso di Bion: " la differenza tra il pensiero vero e una bugia consiste nel fatto che il pensatore è logicamente necessario per la bugia ma non per il pensiero vero... la bugia e il suo pensatore sono inseparabili. Il pensatore non ha importanza per la verità, ma la verità è logicamente necessaria al pensatore.": una frase che evidentemente ci ricorda che le bugie hanno le gambe corte! Per cui il prossimo che dirà una menzogna, attenzione: questa gli resterà addosso come il nastro adesivo!

Ma il meglio arriva sempre alla fine; ed eccomi qui a riportare le parole di Lacan, premettendo che il povero fu leggermente odiato dai gruppi femministi del tempo visto che andava affermando che alla sfera femminile erano riservate le caratteristiche del silenzio e della passività...
Ecco cos'altro si legge nel testo: la donna che ama è una mistica o una pazza. Ma mentre l'uomo le chiede ciò che lei non possiede, lei gli domanda di essere ciò che lui non è! [Mi sembra che il discorso non faccia una piega: per sopportare un uomo e le sue manìe e le sue bizze, veramente ci vuole qualcosa di simile al misticismo, ovvero possedere quella stessa cieca fede che caratterizza il mondo religioso (vedo schiere di donne applaudire!).] Ed ecco che poi si cade nell'antro più oscuro del pessimismo: si produce pertanto un incrocio di scambi impossibili, di domande inappagabili che ruota intorno a un punto vuoto, il significante fallico. Esso produce degli effetti. Innanzittutto il fatto che "non esiste rapporto sessuale" perché non vi è alcuna complementarietà. [.... e qui credo che qualcuno stia già alzando la mano e addursi come prova vivente del contrario!] Il due non fa mai uno. [evidentemente la matematica non è un'opinione...] La figura della sessualità maschile è quella del don Giovanni che cerca di raggiungere LA donna assommando una per una tutte LE donne. [ora maschietti alzate le manine... ora si che siete la prova vivente; altrimenti toccherà alle donne parlare per voi!]. Poiché il rapporto sessuale non esiste, non è dell'ordine del pensabile, viene sostituito con il "parlar d'amore". L'amore è esclusivamente un effetto delle parole, è un avvenimento culturale. [... e ora alzo la mano io e mi rivolgo a tutti coloro che tacciano me di cinismo! ]. Ma parlar d'amore è di per sè godimento....
... Ma anche il parlar d'amore non serve ad evocare la pienezza dell'altro. Come rivela la poesia cortese, l'oggetto amato è impossibile, precluso [ah, come ben sapeva Dante... e sua moglie!]
... In quanto impossibile l'amore è preda della coazione a ripetere, del dire: Ancora!


E con questo signori, ho concluso... per maggiori informazioni rivolgersi a:
Silvia Vegetti Finzi - Storia della Psicanalisi, Oscar Mondadori

baci

Sunday, January 22, 2006

Re Lear

Ieri sera, serata impegnata: a teatro Fraschini di Pavia a vedere la rappresentazione del Re Lear di Shakespeare...

... e sicché dopo una giornata passata in un'aula universitaria a studiare - la solidarietà tra persone nelle stesse condizioni disperate allevia la propria pena, ma non la propria ansia! -, mi sono messa in ghingheri, come la tradizione del teatro impone, e sfidando il freddo e la pavimentazione pavese - che tanto d'accordo con i tacchi femminili non va - sono giunta al mio posto.

Ad attenderci un attore che ha avuto l'ardire di star seduto per ben un'ora - dalle 20.00, ora apertura porte, alle 21.00, inizio della rappresentazione - a scena aperta: e chissà che cosa avrà pensato di fronte allo spettacolo che il pubblico gratuitamente gli ha offerto: donne anziane con la loro pelliccia da millanta euro che si salutano urlanti tra loro pavoneggiando il loro funereo acquisto, le maschere che corrono di qua e di là per indicare il posto ed evitare fraintendimenti tra gli ospiti, uomini che danno le ultime disposizioni ai cellulari, mamme che chiamano la baby-sitter per sapere come sta il pargolo, fidanzati che già si accomodano per cercare la giusta posizione che possa conciliare il sonno....

... ed ecco poi che le luci si spengono e per circa 3 ore è solo spettacolo: intrighi, altisonanti parole, sangue e pazzia, il tutto nella migliore tradizione shakespeariana...
Questo povero padre dal carattere burbero che non ci pensa su un attimo prima di diseredare la figlia prediletta, un re di Francia - più simile ad un principe azzurro - che la prende in sposa, perdendosi poi in chissà quale anfratto quando lei verrà impiccata.... due sorelle che si odiano e giungono all'infame gesto per amore di un uomo, che scaltro e furbo, tira le sottili fila di questa vicenda; suo fratello bandito, suo padre accecato....
E poi i generi di Re LEar, oltre al Re di FRancia: l'uno presenza forte affianco ad una, l'altro osserva silenziosamente e disdegna il comportamento della sua sposa e solo alla fine diventerà un qualcuno quando ormai tutto è stato compiuto e il suo ruolo sarà quello di narrare, di onorare e di vivere perché gli anziani sono andati via e ora i giovani hanno il compito di sopportare i loro doloro ed i propri!
DUe mariti... così diversi, ma anche così uniti nel loro destino di persone tradite.

Due storie di due famiglie si incrociano sulla scena, dove i matti sono i savi e i savi sono malefici... la natura terribile da sfondo, la passione umana di scena.
Il personaggio principale è anziano al punto giusto, con la giusta commozione, ma quanto mi ha conquistato il cattivone di turno, ovvero quell'amante duplice e calcolatore... ah, eccezionale!

Che dire? Shakespeare resta sempre uguale a se stesso, ma ti acchiappa e non ti molla più... o per lo meno, nella maggior parte dei casi... il mio vicino infatti credo avesse qualche problema di gestione dell'emozione e della sonnolenza: la testa ha ciondolato pericolosamente per un paio di volte...

... ma anche questo è teatro, no? la scena si consuma sia davanti che dietro quel sipario!

NOI DOBBIAMO ACCETTARE IL PESO DI QUESTO TEMPO TRISTE. DIRE CIO' CHE SENTIAMO E NON CIO' CHE CONVIENE DIRE - Duca di Albany

Tuesday, January 17, 2006

BOYFRIENDS ALLA RISCOSSA

Salve!

Immersa fino al collo nelle parole di un certo Sigmud Freud e in attesa di un'illuminazione divina che mi possa aiutare nel comprendere i processi inconsci descritti da un uomo che aveva qualche evidente problema con la sessualità, non posso esimermi dal raccontare l'esperienza della scorsa sera, dal titolo: IL BOY DELLA COINQUILINA.

Dopo una mina-puntata in quel di Torino, rientro ad un orario spropositato nel mio appartamentino universitario, dove trovo la mia coinquilina Lucia alle prese con il cellulare nello strenuo tentativo di convincere tale Gaetano a venire a trovarla; nel frattempo, evidentemente nervosa, decide di darsi all'attività di estetista sul labbro della povera Chiara, in fervida attività preparatoria per l'arrivo del suo boy, previsto per questa notte.
Dopo lunghe discussioni e convicimenti, GAetano decide: si ferma qui per tutta la notte!

Verso mezzanotte il soggetto fa il suo ingresso: sinceramente me lo ricordavo estremamente diverso, più carino... e forse anche un tantino meno tendente alle gaffe o alla stupida tentazione di fare bella mostra di sé di fronte a tre ragazze; ma il mio incontro con la suddetta persona risale ai tempi in cui egli non aveva ancora assunto il ruolo di boy ufficiale, ovvero mi riferisco a quel periodo di tempo nel quale tutti gli uomini sono dolcemente affabili oppure terribilmente irresistibili oppure magnificamente illusionisti!

Ed ecco che di fronte a questa persona ho un'unica soluzione: il limoncello.
Ne verso un po' e vedo cosa accade.

Il suddetto si avvicina alla sua ragazza e le fa: "quale olio stai usando?"... io rimango stupida, ma poi butto giù di sasso il buonissimo liquore quando lo vedo lì con l'aria saccente fissare il colore dell'olio di casa, sentirne l'odore e poi con l'aria da esperto dire: " si, può andare..."

Ma il peggio è ancora lontano: si parla evidentemente del fatto che CHiara avrebbe lasciato la stanza libera a Lucia... - eh! - proponendomi di usufruire di tappi per le orecchie... Io baldanzosamente rispondo che ho così tanto sonno che potrebbero far di tutto ma io udirei poco - e qui è nata una piccola gara a chi regalava all'uditorio la migliore battuta circa la sottoscritta, la sua stanchezza e il motivo del mio viaggetto a Torino sopraccennato; ma questa, come si dice, è un'altra storia -; ma Gaetano dice: "non preoccupatevi, al massimo si accende un po' lo stereo, si mette su un bel cd di musica classica o lirica e il gioco è fatto!"....
... a quel punto, impossibilitata nel dare sfogo alla necessaria difesa di un'opera bella quanto la musica classica, decido di darmi al commento del limoncello.....

Ma le cose precipitano quando scopriamo che Lucia è nata settimina.... e io e Chiara ci guardiamo e diciamo: "questo spiega molte cose!", tipica battuta affettuosa tra coinquiline che si vogliono bene; ma l'essere maschile, preso alla sprovvista, dice: " certo, ora settimina si dice!!".
In tre lo guardiamo, evidentemente ignare a cosa si potesse riferire la sua mente, ma ecco che il velo di MAya è stato squarciato e la dura verità è apparsa: tutti coloro i quali sono settimini, solitamente ignorano di essere nati di nove mesi, e evidentemente ciò deriva dalla necessità di giustificare il fatto che la coppia accoglieva la nascita di un figlio dopo soli sette-otto mesi di matrimonio.... e poi sghignazzando aggiunge: "già, uno che a 7 mesi pesa già tre chili e passa!"
Lucia lo guarda e gli dice: " beh, io ne pesavo solo uno.... e c'era il pericolo che me ne ritornassi da dove ero arrivata"...
A quel punto ho lasciato la stanza....

... ma ecco che il prode arriva da me per darmi la buonanotte e guarda il mio pc con l'aria: "ah, io ingegnere informatico, tu povera piccola che non comprende il potere della rete"; e dice: "l'altra sera tramite FAstweb mi son visto lo scontro BErlusconi-PRodi a Porta a Porta!".
Io l'ho guardato e gli risposto: "Tesoro, se potessi metterei anch'io il tuo collegamento che evidentemente ti permette di visionare l'impossibile, ma per il momento mi starebbe anche quello che permette di guardare la realtà... per esempio: Berlusconi vs Bertinotti...."
Preso dall'enfasi del discorso mi dice: "che collegamento è?"
"Bluetooth!"
"Bluetooth!!!! " - e a questo punto mi sono chiesta perché fosse così necessario sporgere la lingua in modo così pronunciato sopra l'arcata dentaria inferiore per sillabare tale parola.... e considerando che da un paio di mesi leggo solo di falli, pulsioni, suzioni e quant'altro, potrei cadere nella tentazione di diagnosticare complessi edipici anche nel primo che passa! un pericolo che è subito scampato dall'evidente baggianata del tipo che dice: "ah, allora stanotte col mio cellulare entro nel tuo pc e mi faccio un giro tra i tuoi files!"
la mia risposta? "beh, io ti consiglierei di fare altro, ma se proprio ci tieni... "

Ed eccoci dunque giunti alle ore 01.00 di questa full-immersion nell'universo di un uomo che è peggio di un programma infettato dal virus...
Spengo la luce della mia stanza e... ecco le parole di una nota opera lirica diffondersi in ogni loco....
e mentre inizio a rotolarmi nel letto dalle risate, inizio a pensare che a volte la casualità rende gli uomini più eroi di quanto essi potrebbero fare da soli...
... d'altro canto, la musica proveniva dal piano sopra al mio, non dalla stanza di fianco: se così fosse stato il plaudo alle gesta di Mr Gaetano sarebbe stato incontenibile...

E così ora, dopo tale presenza, ne aspettiamo un'altra: Alessandro, boy di CHiara dai tempi della culla; i miei contatti con lui sono racchiusi in una telefonata che mi fu fatta circa tre mesi fa nel quale tale persona tentava di spacciarsi per un certo Francesco di Calimera che voleva assolutamente conoscermi poiché mi aveva visto in una foto scattata dalla sua amica CHiara.... una foto che evidentemente non è mai esistita....

Ma che dire, signore e signori: ho preparato la mia scatola di pop-corn e mi siederò nella mia poltrona a godermi lo spettacolo di questo nuovo soggetto della sfera maschile....

Baci

Sunday, January 08, 2006

Il film in una sala!

Non c'è niente di meglio che andare al cinema a vedere un film! - dico io a mia madre questo pomeriggio.
Lei risponde: - certo! non c'è niente di meglio; figuriamoci se si va al cinema a mangiare popcorn e a vedere un film con RICHARD GERE!
Io le sorrido e le dico che nonostante immaginassi già l'opera smelensa a cui avremmo assistito, avrei fatto questo piccolo sforzo....
COnvinto anche il papà, si parte!
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Arriviamo a LEcce, e già vicino al cinema una piccola folla di persone guarda le locandine; il titolo già preannuncia molto: "PAROLE D'AMORE", e io mi consolo leggendo anche che al fianco del suddetto attore c'è Juliette Binoche.

Entriamo, guardiamo le facce sconcertate di chi esce dalla sala - ed io penso: vuoi vedere che 'sto film commuove veramente? -, e poi ci andiamo ad accomodare, in attesa dell'inizio dello spettacolo.

Nel frattempo il cinema si riempe di persone, per lo più gruppi di amiche di mezza età, tutte contente per aver affibbiato ai maritini i giovani rampolli urlanti per andare a vedere il loro idolo alle prese - evidentemente - con l'ennesima storia d'amore struggente.

E le senti lì animarsi: - ah! certo certo! me lo ricordo ancora quando apparve in Pretty WOman, e poi in Ufficiale gentiluomo...
e l'altra le fa eco: - eh, allora vogliamo parlare di Autumn in New York???
- oh si.. ho pianto tantissimo - e poi per dimostrare la propria erudizione in fatto di cinema, ecco che aggiunge - eh, già... ma quello era il rifacimento di LOVE STORY! ma certo... e l'attrice? lei era bravissima... lei... si chiamava....
- Wynona Ryder - le dico io, inserendomi un po' nella conversazione!
- ah, si... ecco... che bel viso, che bravura!
A questo punto, io alzo il sopracciglio, la guardo e non aggiungo nulla circa l'ultimo commento.

Nel frattempo il cellulare di mia madre trilla... E' mio nonno, preso come al solito dall'impellente necessità di chiedere chissà che!
E mia madre dice: - certo certo... non ti preoccupare... ma ci sentiamo poi, ora non posso stare al telefono, papà, sono a messa!
E mentre io e mio padre ci rotoliamo giù per le risate, lei aggiunge : - non avrebbe capito!
Ovviamente: nonno non avrebbe capito che mia madre, come tutte le donne là raccolte, erano in fibrillazione per il film che da lì a due minuti sarebbe stato proiettato.
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LE luci si spengono, gli ultimi commenti, e le prime scene....
una bella famigliola riunita... e già in testa ci figuriamo l'amante che arriverà a stravolgere la vita di Richard e di Juliette e questi poveri figli sballottati di qua e di là, e le pazzie di quest'uomo per la nuova donna...

... niente di tutto questo... Lui parla di Dio e della sua luce che può fluire attraverso le parole, la bambina che partecipa alle gare di SPELLING, il figlio che preso dalla crisi adolescenziale del genere "voglio fare tutto l'opposto di quanto dice mio padre" passa dalla religione ebraica all'induismo, lei che entra in crisi mistica, ritorna a casa a notte fonda perché si addormenta in macchina di fronte ad una casa nella quale poi si intrufolerà....

... altro che messa: un misticismo puro che riporta ad antiche parole, antichi riti di metempsicosi, di una bambina che cerca di raggiungere il contatto col Divino attraverso le parole di un antico mistico, la madre che esce fuori di testa da un momento all'altro e rifiuterà la vicinanza del marito, il figlio che continuerà a danzare per la divinità indiana, il marito che continua instancabile a seguire la figlia prodigio....

... e nel frattempo in sala si sente di tutto: lunghi sospiri, gente che russa, le donne che parlano tra loro dicendo: "ma che cavolo è sto film? dove sono le scene di pura passione???", quei pochi mariti che aggiungono: "ma dove mi hai portato!?".... eccetera eccetera, mentre la bambina del film continua a fare lo spelling!
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Dopo quasi due ore, il film finisce e non una sola persona resta lì a pensare a ciò che ha visto: tutti ad uscire di lì, a prendere aria, a pensare che forse il trailer non lasciava intravedere molto del film....
... e nessuno ha pensato che il caro Richard si è lasciato un po' trascinare dalla sua fede nella religione induista e che forse dopo SHALL WE DANCE? o CHICAGO aveva sentito il bisogno di redimere la sua anima, e forse anche delle sue fans....

che dire? evidentemente la mia intenzione non era di andare a vedere un film comico, ma l'ilarità mi ha pervasa completamente: forse il film era ciò che avveniva in sala, e non sullo schermo!

Immaginate quella mogliettina che tornerà a casa e che dovrà subire le frecciatine del maritino circa il film - era bello lui? hai sbavato abbastanza con le tue amiche? - ma nonostante tutto stoicamente continuerà a dire : "è solo invidia!!!"

baci a tutti

Saturday, January 07, 2006

Il mio rapporto con il treno

Nella vita di ciascuno esiste sempre un quid che si ripropone, costante, solerte, come una piccola cosa che ti da la certezza che nonostante la grandissima variabilità della vita, qualcosa resta sempre...

... per quanto mi riguarda, il quid c'è, esiste e mi perseguita e si tratta del mio burrascoso rapporto con la compagnia di trasporti Trenitalia...

Dunque: qualsiasi spostamento io intenda fare, esclusi quelli in direzione Genova, il mio viaggio inizia sempre con un bel trasbordo da Pavia alla famigerata stazione di Milano centrale; ritardo previsto: variabile! nelle migliori delle giornate prendo il treno precedente rispetto a quello da me programmato perché in ritardissimo....
Il discorso si fa serio quando la tratta si allunga verso Torino: non manca mai qualcuno che, ahimé, tenta il suicidio utilizzando il TJV e purtroppo fermamo sempre l'interregionale di dietro! oppure quando incontro due gagliardi giovani che hanno la bella idea di prendersela col mio borsone lì appoggiato - lite assicurata!? -.
E figuriamoci quando devo affrontare la tratta Milano-Lecce: si va dal ritardo all'aria condizionata o riscaldamento assenti - o a livelli spropositati -, dall'assenza di carrozze alla necessità di scendere e cambiare treno...

... ma oggi raggiungiamo ogni limite: non si parte! Le previste nove ore di viaggio che avrei dovuto affrontare domani sono rimandate a data da destinarsi, causa ritardi improponibili sulla linea Lecce-Milano...
... insomma, perdere la coincidenza per Pavia e rimanere una notte nell'accoglientissima stazione centrale non è il sogno di ogni viaggiatore, per cui se possiamo evitare, EVITIAMO!

Sono così lontane quelle scene di lui e lei che si salutano alla stazione, con la promessa di rivedersi presto, lui che prende il treno e parte via, lei che scappa via dalla stazione un momento prima che il treno parte per evitare di vedere quei finestrini scorrere lentamente... sob!
Baci

Friday, January 06, 2006

6 gennaio


Il traffico nel cielo anche durante la notte della Befana è indiavolato....

.... comunque, nessun problema: tutto il carbone è stato consegnato ai legittimi destinatari!

Buona Befana a tutti

Sunday, January 01, 2006

Nell'anno nuovo....

In uno scritto si leggeva: " In questa vita non siamo nella condizione di poter scegliere quanto restare, possiamo solo scegliere come impiegare al meglio il tempo che ci viene concesso". Un altro anno è trascorso ed un ennesimo si affaccia a noi, non sprecare il tuo tempo: VIVILO!! Buon anno - miki

Quanto ho riportato su è il contenuto di uno degli SMS più originali, indimenticabili e graditissimi che ho ricevuto nel nuovo anno... e lo lascio qui a tutti voi, perché di certo ha un valore assolutamente oggettivo!

BUON 2006 A TUTTI!
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Come è trascorsa la mia festa? Fino alle ore 20.00 di ieri sera non sapevo cosa ne sarebbe stato di me da lì a tre ore: se avrei passato una deprimentissima serata in compagnia di parenti, se avrei ballato sfrenatamente per tutta la notte, se avrei soccorso i piromani del mio quartiere....

Poi qualcosa è stato rivelato per cui il programma è stato il seguente: cenone a casa con due parenti e una coppia di amici - e si è mangiato divinamente -; brindisi alla mezzanotte, poi fuori a guardare i piromani - padri e figli uniti nello stesso casino pirotecnino! - e poi di corsa a vestirmi per andare a ballare....
... ballare! per meglio dire: tentare di ballare! una discoteca stracolma di persone, la maggior parte già oltre il limite del vivere sano...
... ma d'altro canto che importa: il cocktail era buono, la compagnia altrettanto....

Insomma "chi concilia tutte le cose a Capodanno, le concilia tutto l'anno!"

baci

PS: il problema della frase in rima sopra citata è che scambievole e si adatta ad ogni idea... se si avverasse tutto ciò che si dice utilizzandola, credo che un anno intero non basterebbe per adempierle tutte!...
ciao

Baci