Sunday, January 22, 2006

Re Lear

Ieri sera, serata impegnata: a teatro Fraschini di Pavia a vedere la rappresentazione del Re Lear di Shakespeare...

... e sicché dopo una giornata passata in un'aula universitaria a studiare - la solidarietà tra persone nelle stesse condizioni disperate allevia la propria pena, ma non la propria ansia! -, mi sono messa in ghingheri, come la tradizione del teatro impone, e sfidando il freddo e la pavimentazione pavese - che tanto d'accordo con i tacchi femminili non va - sono giunta al mio posto.

Ad attenderci un attore che ha avuto l'ardire di star seduto per ben un'ora - dalle 20.00, ora apertura porte, alle 21.00, inizio della rappresentazione - a scena aperta: e chissà che cosa avrà pensato di fronte allo spettacolo che il pubblico gratuitamente gli ha offerto: donne anziane con la loro pelliccia da millanta euro che si salutano urlanti tra loro pavoneggiando il loro funereo acquisto, le maschere che corrono di qua e di là per indicare il posto ed evitare fraintendimenti tra gli ospiti, uomini che danno le ultime disposizioni ai cellulari, mamme che chiamano la baby-sitter per sapere come sta il pargolo, fidanzati che già si accomodano per cercare la giusta posizione che possa conciliare il sonno....

... ed ecco poi che le luci si spengono e per circa 3 ore è solo spettacolo: intrighi, altisonanti parole, sangue e pazzia, il tutto nella migliore tradizione shakespeariana...
Questo povero padre dal carattere burbero che non ci pensa su un attimo prima di diseredare la figlia prediletta, un re di Francia - più simile ad un principe azzurro - che la prende in sposa, perdendosi poi in chissà quale anfratto quando lei verrà impiccata.... due sorelle che si odiano e giungono all'infame gesto per amore di un uomo, che scaltro e furbo, tira le sottili fila di questa vicenda; suo fratello bandito, suo padre accecato....
E poi i generi di Re LEar, oltre al Re di FRancia: l'uno presenza forte affianco ad una, l'altro osserva silenziosamente e disdegna il comportamento della sua sposa e solo alla fine diventerà un qualcuno quando ormai tutto è stato compiuto e il suo ruolo sarà quello di narrare, di onorare e di vivere perché gli anziani sono andati via e ora i giovani hanno il compito di sopportare i loro doloro ed i propri!
DUe mariti... così diversi, ma anche così uniti nel loro destino di persone tradite.

Due storie di due famiglie si incrociano sulla scena, dove i matti sono i savi e i savi sono malefici... la natura terribile da sfondo, la passione umana di scena.
Il personaggio principale è anziano al punto giusto, con la giusta commozione, ma quanto mi ha conquistato il cattivone di turno, ovvero quell'amante duplice e calcolatore... ah, eccezionale!

Che dire? Shakespeare resta sempre uguale a se stesso, ma ti acchiappa e non ti molla più... o per lo meno, nella maggior parte dei casi... il mio vicino infatti credo avesse qualche problema di gestione dell'emozione e della sonnolenza: la testa ha ciondolato pericolosamente per un paio di volte...

... ma anche questo è teatro, no? la scena si consuma sia davanti che dietro quel sipario!

NOI DOBBIAMO ACCETTARE IL PESO DI QUESTO TEMPO TRISTE. DIRE CIO' CHE SENTIAMO E NON CIO' CHE CONVIENE DIRE - Duca di Albany

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