Wednesday, April 25, 2007

ringraziamenti

Carissimi,
il 20 Aprile sono diventata ancora un po' più vecchia....

Ho trascorso una splendida giornata, una serata magnifica in ottima compagnia al Thomasbrau di Garlasco.

Ringrazio tutti coloro i quali hanno fatto in modo che i miei 22 anni esordissero nel migliore dei modi...
Ringrazio inoltre tutti quelli che attraverso Atlantissa, sms o squilli sul telefono mi hanno regalato un sorriso.

Mille baci

VVDS alla riscossa







Carissimi,
domenica 22 Aprile 2007 la città di Pavia è stata interessata da un evento mediatico dalla proporzioni immense.. Papa Benedetto XVI ha deciso di farci visita...
E così alle ore 05.00 del mattino io e un nutrito numero di volontari della Croce Rossa Italiana - Comitato di Pavia, insieme ad altri volontari rossocrociati e di altre croci, forze dell'ordine, protezione civile etc etc... correvamo per le strade per tentare di organizzarci, in attesa di pellegrini!

In realtà, in numero inferiore rispetto alle previsioni: dietro le transenne poca gente festosa, i bar vuoti, le strade sgombre....

Comunque, io e la mia squadra, sulla PV014, eravamo affiancati al PMA di Piazza della Vittoria del 118!


E mentre il tempo scorre, lento lento lento, fino alla fine del turno (ore 19.30).... qualcuno sfumacchia....


E' stata una giornata intensa... ma alla fine ce l'abbiamo fatta: BRAVISSIMI RAGAZZI!

Tuesday, April 17, 2007

Quando Dio stava creando il soccorritore...

Quando Dio stava creando il soccorritore, ed era al suo sesto giorno
di lavoro straordinario, ecco che un angelo apparve e disse: "Ci stai
mettendo un bel po´ intorno a questa creatura...? !!!"

Ed il Signore rispose: "Hai letto i requisiti per il soggetto? Un
soccorritore deve essere in grado di recuperare una persona ferita
nell´oscurità, in un dirupo ricoperto d´erba umida, entrare in case in
cui un ispettore d´igiene nemmeno si avvicinerebbe e tornare senza
neanche un filo fuori posto sulla divisa; deve essere in grado di
sollevare tre volte il proprio peso, strisciare dentro auto
accartocciate dove è presente a malapena lo spazio per respirare,
consolare un familiare disperato mentre pratica manovre rianimatorie
al suo caro, già sapendo che non respirerà più; deve essere al proprio
massimo della condizione mentale in ogni momento, andando avanti a
caffè, pasti consumati a metà e niente sonno; deve avere sei paia di
mani."

L´angelo scosse la testa e disse: "Sei paia di mani??? Non c´è modo di
farcele stare!!"

"Non sono le mani a darmi problemi - rispose il Signore - ma le tre
paia d´occhi".

"Tre paia d´occhi sul modello standard?" chiese l´angelo.

Il Signore annuì: "Un paio per controllare la presenza di ferite, un
altro paio qui, sui lati della testa per controllare la sicurezza dei
suoi colleghi, il terzo paio per guardare una vittima sanguinante
dicendo - tutto a posto, non si preoccupi - pur pensando il contrario".

"Signore - disse l´angelo con tono di voce che denotava ancor più
rispetto - ora devi riposare, continuerai il lavoro domani".

"Non posso - replicò il Signore - ho già un modello in grado di
convincere un ubriaco di 120 kg ad uscire dall´auto senza provocare
incidenti e collaborare con il personale di Pronto Soccorso non sempre
molto gentile".

L´angelo girò lentamente intorno al modello del soccorritore, poi
chiese: " Posso pensarci io?".

"Certo - disse il Signore- lo si deve rendere capace di indicare i
sintomi di più di cento malattie; deve saper usare tutte le
attrezzature, medicare ferite, continuare la rianimazione
cardiopolmonare anche in condizioni ambientali che farebbero tremare
qualsiasi medico, senza per questo perdere il buonumore; questo
modello deve avere anche il controllo formidabile di se stesso; dovrà
operare con traumatizzati gravi, convincere anziani spaventati a
fidarsi di lui, confortare una famiglia ed infine leggere sul giornale
- solo - che i soccorritori non sono riusciti a raggiungere una casa
in tempo per evitare la morte di una persona... una casa in una via
senza cartello che ne indicasse il nome, senza numero civico e senza
che il chiamante lasciasse un numero di telefono da ricontattare" .

Al termine l´angelo si piegò sul soccorritore e passò un dito sulla
guancia: "C´è una perdita - esclamò - l´avevo detto che stavi mettendo
troppe cose dentro a questo modello".

"Non è una perdita..... " disse il Signore ".......ah ho capito -
ribatté l´angelo - è per emozioni sepolte, per le persone che hanno
tentato invano di salvare, per l´impegno di credere di riuscire a fare
la differenza nelle probabilità di sopravvivenza di una persona; è per
la vita!"

"Sei un genio" sussurrò l´angelo. Il Signore lo guardò serio e disse:
"Non gliel´ho messa io..."

Knut ha caldo...


AAA Cercasi:
Stanza singola in appartamento confortevole con ampio vano refrigerato da condizionatore, arricchito da mille giochi e con ampia vetrata che permetta la maggiore visibilità possibile. Si accettano coinquilini di qualsiasi genere esclusi fumatori e bracconieri.
Ampia disponibilità monetaria. Assicurati introiti cospicui.
Per maggiori informazioni, contattare lo zoo di Berlino.
Grazie

Nuovi amici


Ecco a voi i due cuccioli di tigre, nati una settimana fa a Dreamworld, sulla Gold Coast australiana....

Alzi la mano chi non avrebbe la benché minima voglia di coccolarli!!!
baci

Monday, April 16, 2007

Nei giardini che nessuno sa - R. Zero

Senti quella pelle ruvida,
un gran freddo dentro l'anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Troppe attese dietro l'angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile, gioca contro di noi.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicità impossibili...
Tanti viaggi rimandati e già,
valigie vuote da un'eternità...
Quel dolore che non sai cos'è,
solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai!
E' un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole
Non toccare quelle pillole
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei
per vedere ciò che non vedi.
L'energia, l'allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti sì, sempre sì,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quel peso sul cuore.
Nasconderti le nuvole
e quell'inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c'è chi dimentica
distrattamente un fiore una domenica
e poi... silenzi. E poi... silenzi.
Silenzi...
Nei giardini che nessuno sa
si respira l'inutilità,
c'è rispetto e grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti sì,
e sussurrarti non arrenderti.
Nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.

(Pubblico)Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore...

Stelle che ora tacciono,
ma daranno un senso a quel cielo.
Gli uomini non brillano,
se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perché il vento soffia più forte...
non lasciarli adesso no,
che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pur avendo a volte non diamo.
Dimentica, c'è chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica
e poi... silenzi. E poi... silenzi. Silenzi...

Resoconti

Ciao!
Con molto affanno e dopo:
1. aver attraversato ben due sessioni d'esame, composte da 2 tesine e 4 esami;
2. aver concluso il mio tirocinio di 500 ore;
3. aver compilato la mia tesi per la laurea triennale (ancora 3 esami e poi..... e poi ancora lezioni per la specialistica!)
4. aver seguito via mail le peripezie della mia amica Orsola nel territorio di Oxford;
5. iniziato un lavoro part-time all'università;
torno a questo amatissimo, ma ahimé spesso abbandonato, blog.... ogni volta è come se dovessi estirpare le alte erbacce che crescono tra una parola e l'altra come in un giardino lasciato incustodito; come se dovessi aprire le finestre di una casa antica e spesso buia, di modo che l'odore stantìo della polvere possa andare via.... La primavera ha i suoi effetti anche on-line.
Di certo ne sortisce numerosi sulle persone: io sono in preda alla mie paturnie stagionali! Sonnolenza e stanchezza; ricorrente desiderio di mare, spiaggia e sole; irascibilità; voglia di coccole... insomma una commistione di sentimenti che mi rendono spesso insopportabile.
A consolarmi, però, il fatto che non sono l'unica... ho proprio ieri scoperto che qualcuno tende a cadere in stati catatonici, simil-depressivi che lo portano ad isolarsi dal mondo intero, anche da quelle persone che altro non vorrebbero che essere lì vicino; qualcun'altro, mi han detto, sta tentando di far rifiorire amori passati, appartenenti all'ormai lontano tempo settembrino, o giù di lì; un terzo ancora sta tentando di uscire dal suo letargo invernale, per tornare ad apprezzare la luce e il calore del mondo che c'è oltre le mure di casa... e fors'anche oltre il suo naso.

Ed infine altri iniziano a sperimentare una nuova storia di coppia, inaspettatamente nata durante un viaggio invernale oppure, sonnecchiosa e mai immaginata, sbocciata in terra straniera e poi alimentata a suon di latino-americano... ma di questo mi giungono solo voci lontane, brusii e "sentiti dire", perché i vecchi legami sono rimasti congelati nelle pieghe dell'inverno... e il sole non ha sciolto quella coltre bianca, diventata ora quasi impenetrabile.

Sono nel caldo Salento, lontana da quella quotidianità a volte così soffocante e stressante, a volte così scandita e certa da rappresentare un'ancora di salvezza; lontana da rapporti sociali dallo strano sapore, amicizie che tentano di andare avanti nonostante una lontananza di 50 metri (proprio dietro l'angolo, ma quanto è difficile e spesso impegnativo svoltare!) oppure di crescere tra una tesina e l'altra, un esame e l'altro, tra un sms e l'altro; lontana da lezioni di danza spesso lunghe ed estenuanti, che ricordano ogni tanto come in quella sala piena di persone, i gesti umani si sprecano, le bugie avanzano, le prevaricazioni si ingrossano, e la musica viene spenta troppo presto, prima che tu abbia concluso la tua piccola coreografia (miseramente gli ultimi 8 svaniscono nell'aria, si realizzano in un gesto di disappunto)... e il saggio si avvicina; lontana da un fiume Ticino che lentamente si abbellisce del riflesso del sole; lontana da echi di ambulanze e da rumore di ruote; lontana dalla solita birra, nel solito bar; lontana da rapporti speciali che sembrano troppo risentire di questo mio essere... lontana!
Ma presto si ritornerà su.... mi immergerò in tutto questo tripudio di caotiche emergenze....
.... e allora non ci sarà più respiro.


Link

Vi segnalo una new entry nella lista dei miei link preferiti: Scuola di Danza Città di Pavia.
E' il sito della scuola di danza che frequento per il terzo anno consecutivo nella cittadina universitaria in cui vivo. Siamo online anche noi!

Mille baci

Ci vuole un caos dentro di sé per generare una stella danzante - Nietzsche