Wednesday, October 21, 2009

La nostra psiche ha dei grossi buchi neri. Quando li attraversi scopri però che sono pieni di pensieri, parole, fatti che vorresti dimenticare, vorresti non aver mai vissuto, vorresti non ti appartenessero. Ed invece sono lì, pronti a riemergere prorompenti e a bruciare ancora.
Guardarsi indietro è spesso interessante: ci permette di guardare dove siamo arrivati.
Guardarsi indietro è spesso doloroso: ci mette davanti ai nostri sbagli.
Guardare indietro mi fa male e guardare avanti mi mette paura. Resta il presente.... ma cosa resta di un presente, stretto nella morsa di due macigni?

Wednesday, October 14, 2009

Ora di cena nella casa del Personale

Coloro i quali mi conoscono probabilmente storceranno un po' il naso di fronte ad un post di mio pugno nel quale affronto il tema del cibo ed, in modo particolare, della cena; i più suppongono che io spessi salti i pasti della giornata e si vocifera anche che io non sappia cucinare: sono un po' delle mezze-verità, nel senso che qualche volta è capitato che saltassi un pasto (mancanza di tempo e mancata compliance da parte dello stomaco) e cucino molto di rado, anche se alcune pietanze mi escono veramente bene (si accettano testimonianze!!!).
Un fatto è certo: devo organizzare la cena spesso avendo a disposizione pochi ingradienti, poiché non vado molto spesso a fare la spesa e questa pigrizia è diventata ancora più grave lungo le rive di questo lago, causa vento, stanchezza, strada in salita etc etc. Ma, nonostante ciò ed ammettendo che non mi delizio con cene luculliane, MAI, e dico MAI, mi sono lanciata in abbinamenti poco apprezzabili o abbia degustato schifezze ed intrugli strani...
D'altro canto, è noto che noi Italiani in fatto di cibo siamo dei maestri, e a maggior ragione di fronte a certi piatti preferiamo morir di fame piuttosto che farci del male. Ma stasera, qui nella casa del Personale della Clinica Hildebrand e in particolare nella cucina del secondo piano, si è verificato un "qui pro quo" internazionale culinario che neanche i Consolati potranno risolvere.
Ma veniamo ai fatti: ero al tavolo a consumare il mio frugale pasto, ovvero (per la gioia della mia mamma, che mi urlerà dietro dicendo che non mangio mai a sufficienza) patate, carote, tonno, accompagnato da gallette di riso e mais, acqua naturale e mela: un piatto sano, direi, poco calorico, in grado di permettere una buona digestione e un buon sonno notturno, tenendo sempre d'occhio la linea...
Ed ecco che fa il suo ingresso la neo-arrivata tirocinante tedesca: dal freezer tira fuori un panino imbustato surgelato (marchiato Buitoni) a quanto pare pieno zeppi di funghi, intrugliato con qualche strana salsina, giusto per dare consistenza e spessore.... non contenta, la nordica biondina decide di rimpinzarlo con dei wurstel (ragazzi, è tedesca) e con il sugo all'arrabbiata della Barilla, sparso un po' come se fosse del ketchup. Prende un piatto di portata, ce lo schiaccia sopra, alza la temperatura del forno e ce lo sbatte dentro... poi, con evidente soddisfazione, se ne va, non senza prima dare uno sguardo al mio piatto (evidentemente con aria di disapprovazione). Resto lì basita, forchetta in mano.... guardo il forno, poi il mio piatto; allora, presa da un raptus di follia e dalla voglia di farmi del male, mi dirigo verso il frigo, prendo il tubetto della maionese e ce ne metto una noce giusto sul lato del piatto... Soddisfatta, mi riaccomodo e ceno!
Ora, di cose strane dal punto di vista culinario qui ce ne sono: ancora questa storia che tutto vada messo nello stesso piatto non mi convince, e conosco persone (tipo Valeria) che piuttosto non mangerebbero.... ed altre (tipo Manuela) che sarebbero prese da una sincope vedendo tutto il burro utilizzato e il maltrattamento che subiscono i poveri funghi.... D'altro canto non mi sorprendo neanche più a vedere la gente che pranza col cappuccino.... E' sorprendente inoltre la modalità di riutilizzo di concetti spesso estremamente specifici, quali ad esempio il sugo della Barilla, che diventa a volte un po' come il prezzemolo o il limone!
Le chiamano realtà diverse... bah! Io continuerò a fare i miei pasti frugali, lascio agli altri la possibilità di tuffarsi in questi esperimenti.
Un bacio

Un libro al giorno

http://www.readallday.org/home.html

.... sarebbe oltremodo interessante vivere, almeno per un paio di giorni, la condizione della curatrice di questo blog, tale Nina Sankovitch. A quanto pare a seguito della perdita della sorella - grande amante della lettura - per una malattia, ha deciso di provare a leggere un libro al giorno: la sua volontà quella di eguagliare il numero dei libri che sua sorella avrebbe letto se fosse rimasta in vita.

Ogni giorno, dunque, dall'alba fino a notte inoltrata, in qualsiasi luogo che sia congeniale alla cosa, legge. E pubblica il suo pensiero.

Ora per quanto evidentemente io faccia un po' fatica a credere che sia questa la reale tempistica della lettura della signora, a meno che non legga libelli come Doppio Sogno, è pur sempre ammirevole ed invidiabile.... a causa della stanchezza di una giornata, oramai spendo così poche ore a questa attività che amo; ma gli occhi son fin troppo stanchi a volte anche per solo guardare....

Per cui, a questa signora, il cui progetto è in realtà in scadenza, auguro di leggere righe entusiasmanti, storie interessanti e di personaggi ammalianti.

Monday, October 05, 2009

Buona notte svizzera

Sono quasi oramai 4 settimane che la mia avventura qui in terra svizzera è iniziata. E non mi ha ancora abbandonata il senso di disabitudine a questo ambiente e questa vita. Sento che questo posto non mi appartiene, lo sento ancora del tutto sconosciuto ed inconoscibile; è come se sentissi già vicina la scadenza, che in realtà e direi, per certi aspetti, anche fortunatamente è comunque relativamente lontana.
Mi trovo di nuovo a vivere quella strana sensazione di isolamento - a volte anche da me ricercato - che mi aveva carpito quasi cinque anni fa, al mio arrivo a Pavia. Qui è la medesima sensazione, come se da un momento all'altro tutto dovesse finire per far rimanere solo... niente!
Il tentativo incessante di guardare oltre a questo periodo, alla ricerca di appigli e di sostegni, forse, sta rendendo il presente stesso come aleatorio, impalpabile... le ore scorrono, mai veramente in maniera lenta, come il silenzio della sera imporrebbe; al contrario a volte mi sorprendo a guardare fuori dalla finestra e scoprire il lago nuovamente immerso nella tenebre, a scorgere le luci dei paesi che sono al di là dello specchio d'acqua, ad intravedere la luce di qualche barchetta che solca questo bacino acquoso così fermo.
Il tempo scorre ed è già ora di andare a dormire.... ad un'ora che pochi mesi fa mi sarebbe apparsa quasi giorno... e invece qui è giustappunto il preludio della notte.
Follie di una mente ansiosa? O spasmi di un animo reso silenzioso? Od infine agitazione interiore di un cuore recalcitrante?
Forse tutto insieme e nulla di tutto questo.
Per il momento... buona notte!