Sono quasi oramai 4 settimane che la mia avventura qui in terra svizzera è iniziata. E non mi ha ancora abbandonata il senso di disabitudine a questo ambiente e questa vita. Sento che questo posto non mi appartiene, lo sento ancora del tutto sconosciuto ed inconoscibile; è come se sentissi già vicina la scadenza, che in realtà e direi, per certi aspetti, anche fortunatamente è comunque relativamente lontana.
Mi trovo di nuovo a vivere quella strana sensazione di isolamento - a volte anche da me ricercato - che mi aveva carpito quasi cinque anni fa, al mio arrivo a Pavia. Qui è la medesima sensazione, come se da un momento all'altro tutto dovesse finire per far rimanere solo... niente!
Il tentativo incessante di guardare oltre a questo periodo, alla ricerca di appigli e di sostegni, forse, sta rendendo il presente stesso come aleatorio, impalpabile... le ore scorrono, mai veramente in maniera lenta, come il silenzio della sera imporrebbe; al contrario a volte mi sorprendo a guardare fuori dalla finestra e scoprire il lago nuovamente immerso nella tenebre, a scorgere le luci dei paesi che sono al di là dello specchio d'acqua, ad intravedere la luce di qualche barchetta che solca questo bacino acquoso così fermo.
Il tempo scorre ed è già ora di andare a dormire.... ad un'ora che pochi mesi fa mi sarebbe apparsa quasi giorno... e invece qui è giustappunto il preludio della notte.
Follie di una mente ansiosa? O spasmi di un animo reso silenzioso? Od infine agitazione interiore di un cuore recalcitrante?
Forse tutto insieme e nulla di tutto questo.
Per il momento... buona notte!
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