Lunedì sera, insieme a Manuela, Chiara e Michela, sono andata a vedere l’ultima prodezza di Antonio Banderas, ovvero il film Ti va di ballare, un titolo che alla lontana – molto alla lontana!! – rievoca un altro titolone e un altro sex-symbol: Shall we dance? e Richard Gere… ma si sa, quando c’è da tradurre un titolo, non sempre si ottengono buoni risultati….
Le prime risate sono nate fuori dal cinema, quando Manuela incontra un conoscente – leggi pallavolista del Cus – al quale bellamente dice: “sto andando a vedere…. TI va di ballare?”… prontamente Michela farà notare: “Ma Manu… lo hai invitato a ballare???? Così… di punto in bianco?!”….
Era chiaro a quel punto che sarebbe stata un’ottima idea entrare a vedere il film….
Ma prima dei titoli iniziali, le tre baldanzose giovani hanno deciso di fare uno scherzo alla sottoscritta nascondendosi tre file davanti rispetto a quella prescelta…. Ovviamente l’hanno pagata a caro prezzo: tutti gli astanti hanno saputo della loro presenza….
Dunque, il film inizia…. E ha evidentemente il sapore di un nuovo Save the last dance: al posto della castana ballerina di danza classica, troviamo un elegantissimo uomo latino, con capelli impomatati neri, una croce rovesciatatatuata sul braccio destro, un elegantissimo vestito nero….
Il resto è uguale: la difficile prova da superare, la preside di polso odiata dagli studenti, il metal-detector all’ingresso, le pistole e la droga, qualche parente dei protagonisti che non c’è più, la gang da evitare e nel quale il giovane ragazzo bisognoso di redenzione e di una buona dose di fiducia in sé e negli altri – qui rispondente al nome di Rock – decide di frequentare e all’ultimo di abbandonare….
Il resto? Il resto è un virtuosissimo tango che vede un Antonio Banderas impegnato in movimenti spettacolari e seducenti con una biondissima ragazza dei quartieri alti con una gran puzza sotto il naso…. Un botta e risposta col tango successivo che i nuovi ballerini presentano alla gara, recuperandone il vero spirito: gelosia, lotta, sensualità, emozione… ballato a 3: notevolissimo….
Ancora da segnalare che il soggetto del film è tratto da una storia vera - Pierre Dulaine è un ex-ballerino di fama internazionale che ha istituito diverse scuole di danza per recuperare ragazzi disagiati -, il grande campionario musicale che viene proposto, il ballo delle debuttanti con relativa madre-stressor, la bellezza della ragazza protagonista, il volto innamorato della collaboratrice di Banderas e la foto della moglie perduta, la bicicletta nera super-stilosa e il fazzoletto bianco – ma ne fabbricheranno più uomini col fazzoletto?? –, e il concetto che la passione del ballo salva almeno solo di poche ore da un mondo di inferno…..
BAci
Le prime risate sono nate fuori dal cinema, quando Manuela incontra un conoscente – leggi pallavolista del Cus – al quale bellamente dice: “sto andando a vedere…. TI va di ballare?”… prontamente Michela farà notare: “Ma Manu… lo hai invitato a ballare???? Così… di punto in bianco?!”….
Era chiaro a quel punto che sarebbe stata un’ottima idea entrare a vedere il film….
Ma prima dei titoli iniziali, le tre baldanzose giovani hanno deciso di fare uno scherzo alla sottoscritta nascondendosi tre file davanti rispetto a quella prescelta…. Ovviamente l’hanno pagata a caro prezzo: tutti gli astanti hanno saputo della loro presenza….
Dunque, il film inizia…. E ha evidentemente il sapore di un nuovo Save the last dance: al posto della castana ballerina di danza classica, troviamo un elegantissimo uomo latino, con capelli impomatati neri, una croce rovesciatatatuata sul braccio destro, un elegantissimo vestito nero….
Il resto è uguale: la difficile prova da superare, la preside di polso odiata dagli studenti, il metal-detector all’ingresso, le pistole e la droga, qualche parente dei protagonisti che non c’è più, la gang da evitare e nel quale il giovane ragazzo bisognoso di redenzione e di una buona dose di fiducia in sé e negli altri – qui rispondente al nome di Rock – decide di frequentare e all’ultimo di abbandonare….
Il resto? Il resto è un virtuosissimo tango che vede un Antonio Banderas impegnato in movimenti spettacolari e seducenti con una biondissima ragazza dei quartieri alti con una gran puzza sotto il naso…. Un botta e risposta col tango successivo che i nuovi ballerini presentano alla gara, recuperandone il vero spirito: gelosia, lotta, sensualità, emozione… ballato a 3: notevolissimo….
Ancora da segnalare che il soggetto del film è tratto da una storia vera - Pierre Dulaine è un ex-ballerino di fama internazionale che ha istituito diverse scuole di danza per recuperare ragazzi disagiati -, il grande campionario musicale che viene proposto, il ballo delle debuttanti con relativa madre-stressor, la bellezza della ragazza protagonista, il volto innamorato della collaboratrice di Banderas e la foto della moglie perduta, la bicicletta nera super-stilosa e il fazzoletto bianco – ma ne fabbricheranno più uomini col fazzoletto?? –, e il concetto che la passione del ballo salva almeno solo di poche ore da un mondo di inferno…..
BAci
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